Le fratture sono lesioni ossee che possono avere diverse cause e conseguenze, a seconda della localizzazione, del meccanismo e della gravità del trauma. Alcune fratture possono essere trattate con una terapia conservativa, che prevede l’immobilizzazione dell’arto o della zona colpita con un gesso o una stecca, mentre altre richiedono un intervento chirurgico per stabilizzare l’osso con placche, viti o chiodi. In entrambi i casi, la fisioterapia è fondamentale per favorire la guarigione dell’osso e il recupero della funzionalità muscolare, articolare e nervosa.

Sommario

Perché la fisioterapia è importante dopo una frattura?

La fisioterapia ha diversi obiettivi dopo una frattura:

  • Prevenire le complicanze derivanti dall’immobilizzazione prolungata, come l’atrofia muscolare, la rigidità articolare, la trombosi venosa profonda e le piaghe da decubito.
  • Stimolare la formazione del callo osseo, che è il tessuto che si forma intorno alla frattura per saldare le due estremità dell’osso.
  • Migliorare la circolazione sanguigna e il drenaggio linfatico nella zona lesionata, per ridurre il gonfiore e l’infiammazione.
  • Ridurre il dolore e il rischio di infezioni.
  • Ripristinare il movimento e la forza dell’arto o della zona colpita, attraverso esercizi specifici di mobilizzazione, stretching e rinforzo muscolare.
  • Rieducare la postura e la deambulazione, se la frattura interessa la colonna vertebrale o gli arti inferiori.
  • Recuperare la sensibilità e la coordinazione nervosa, se la frattura ha coinvolto strutture nervose.

Come si svolge la fisioterapia dopo una frattura?

La fisioterapia dopo una frattura si svolge in diverse fasi, a seconda dello stadio di guarigione dell’osso e delle condizioni del paziente. In generale, si possono distinguere tre fasi:

  • Fase acuta: dura dalle 2 alle 6 settimane dopo il trauma e ha lo scopo di proteggere l’osso in fase di consolidamento. In questa fase si utilizzano tecniche di terapia fisica come il ghiaccio, gli ultrasuoni, la laserterapia e l’elettrostimolazione per ridurre il dolore e l’infiammazione. Si eseguono anche esercizi di mobilizzazione passiva o attiva-assistita delle articolazioni vicine alla frattura, per mantenere il trofismo muscolare e prevenire le aderenze. Si insegna al paziente a usare eventuali ausili come stampelle o tutori per muoversi in sicurezza.
  • Fase subacuta: dura dalle 6 alle 12 settimane dopo il trauma e ha lo scopo di ripristinare l’ampiezza articolare e la forza muscolare. In questa fase si utilizzano tecniche di terapia manuale come le mobilizzazioni articolari, le manipolazioni vertebrali e i massaggi per sciogliere le contratture e migliorare la flessibilità. Si eseguono anche esercizi di mobilizzazione attiva-resistita e di rinforzo muscolare con elastici, pesi o macchinari specifici. Si incrementa anche il carico sull’osso fratturato per stimolare la rimodellazione ossea.
  • Fase cronica: dura dalle 12 alle 24 settimane dopo il trauma e ha lo scopo di ottimizzare la funzionalità dell’arto o della zona colpita. In questa fase si utilizzano tecniche di terapia occupazionale come le attività della vita quotidiana (AVQ) e le attività della vita lavorativa (AVL) per riacquisire le abilità necessarie per svolgere le proprie mansioni. Si eseguono anche esercizi di equilibrio, coordinazione, agilità e resistenza con pedane, scale, ostacoli o tapis roulant. Si valuta anche la necessità di eventuali ortesi o protesi per compensare eventuali deficit permanenti.

Dove fare la fisioterapia dopo una frattura?

La fisioterapia dopo una frattura può essere svolta in diversi contesti, a seconda della gravità della lesione e delle esigenze del paziente. In generale, si possono distinguere tre livelli di assistenza:

  • Fisioterapia ospedaliera: si svolge nel reparto di ortopedia o di riabilitazione dell’ospedale dove il paziente è stato operato o ricoverato. Ha lo scopo di iniziare il trattamento fisioterapico il prima possibile dopo il trauma, per prevenire le complicanze e favorire la dimissione precoce. Si svolge con la supervisione del medico e del fisioterapista, che stabiliscono il piano terapeutico personalizzato in base alle condizioni del paziente.
  • Fisioterapia ambulatoriale: si svolge in un centro di fisioterapia privato o convenzionato, dove il paziente si reca periodicamente per effettuare le sedute di trattamento. Ha lo scopo di proseguire il percorso riabilitativo iniziato in ospedale, con l’obiettivo di recuperare la funzionalità dell’arto o della zona colpita. Si svolge con la guida del fisioterapista, che monitora i progressi del paziente e adatta gli esercizi in base alle sue capacità.
  • Fisioterapia domiciliare: si svolge a casa del paziente, dove il fisioterapista si reca con il materiale necessario per effettuare le sedute di trattamento. Ha lo scopo di facilitare l’accesso alla fisioterapia a quei pazienti che hanno difficoltà a spostarsi o che preferiscono essere seguiti nel proprio ambiente familiare. Si svolge con la collaborazione del paziente e dei suoi familiari, che vengono istruiti sulle modalità di esecuzione degli esercizi e sulle precauzioni da seguire.

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